Non scrivevamo da così tanto che WordPress ha pensato fossimo spam. Bene.
Buondì a tutt3.
Abbiamo deciso di rispolverare il nostro blog per raccontarvi un po’ di cose: per lo più casini che abbiamo fatto, casini che stiamo facendo, e casini che andremo a fare. Che un po’ anche una scusa per riprendere a sentirci e ritrovarci.
Steam, tra gioie e dolori
Durante l’estate abbiamo fatto uscire non-binary anche su Steam. Siamo ancora qui a fare un po’ il bilancio dell’esperienza: i commenti positivi sono davvero tanti, e alcuni sono così dolci che da soli valgono tutto il lavoro fatto per il gioco.
Ovviamente, ce ne sono anche di negativi. Alcuni mettono in evidenza problematiche che avevamo trascurato (come la riconoscibilità del parlante, non sempre chiara) e ci hanno aiutato a capire dove prestare maggiore attenzione in futuro. Come ricorda spesso Diletta, è quel tipo di feedback di cui si ha bisogno per migliorarsi, che abbiamo accolto con senso di colpa piacere.
Molti invece non se la prendono col gioco in sé, ma con il fatto che parli di questioni queer. A parte il caso del post pesantemente transfobico (cancellato per merito del vostro tam tam e all’aiuto di GameRomancer: grazie di cuore a tuttɜ), molti vedono un gioco che parla di un’esperienza altra come propaganda. Come un meme di qualche tempo fa: se il protagonista è maschio bianco e etero è un videogioco, altrimenti è politica.
Riderci sopra non è proprio una passeggiata, soprattutto nel clima politico attuale. Chi scrive queste cose pensa che in qualche modo noi non dobbiamo esistere. Anche per questo è stato davvero difficile razionalizzare la cosa e non leggere ogni uscita di questo tipo come un attacco personale, come qualcosa che ha reso il mondo un posto meno sicuro.
Voglia di cambiamenti
Ma questa estate è stata ricca anche per altri motivi.
A parte il momento in cui QueerWolf si è trovatə di fronte una volpe (no, non LazyFox), abbiamo iniziato a legare umanamente e professionalmente con quelle due belle personcine che stanno dietro al progetto Isola Insolita: Mario A. di Bernardo e Stefano di Bernardo. E con loro sono nate e stanno nascendo un sacco di idee, non solo videoludiche.
Una delle cose più belle che ci avete mostrato in questi mesi, è quanta voglia ci sia di cambiare le cose anche qui in Italia: le realtà che abbiamo conosciuto sono piene di energia, di voglia di far evolvere il medium videoludico e il modo in cui rappresenta il mondo. Ci siamo anche resɜ conto che si stanno creando realtà sul territorio nazionale con un forte taglio capitalista e produttivo, e assieme ai diBernardos ci siamo dettɜ: ma non sarà il caso di fare qualcosa di più umano?
Quel qualcosa lo vedrete emergere plausibilmente tra questo autunno e inverno. Manteniamo un po’ di mistero solo perché siamo scaramantich3 vogliamo essere sicurɜ di non fare promesse irraggiungibili. Ma se tutto andrà per il verso giusto, sarà una gran bazza. ✨
Poi, visto che siamo amabili antilavoristɜ, la prima cosa che abbiamo pianificato è una “vacanza”, e ci siamo organizzatɜ un due giorni agli IVIPRO DAYS a Trieste (ci sarete anche voi?).
Prototipi, videogiochi, manifesti
E tra una riunione e l’altra, stiamo anche portando avanti un po’ di videogiochi.
Il prototipo di cui vi abbiamo già parlato nelle stories di IG è quello nato per la Rainbow Game Jam (che faremo uscire a breve, promesso: preparate una seggiola per unə amicə e scaldate i pollici). Manifesto Ferocio (nome in codice) è per noi un insieme di cose nuove: per il genere (puzzle), per la composizione del team (un audio designer in meno, un programmatore e un game designer/pixellatore in più), per il modo in cui gestire la narrazione (la storia passa per i dialoghi e i setting) e per il mood (abbastanza caciarone).
Dobbiamo ancora decidere se il prototipo rimarrà tale o se creeremo qualcosa di più grande, ma per non correre il rischio di annoiarci stiamo portando avanti anche altre idee.
Una sera LazyFox, per conoscere meglio le reciproche attitudini creative, ci propone uno scambio di partner per creare due piccoli progetti con una configurazione diversa. L’idea ci prende subito bene, e ora Lazy sta lavorando con Stefano, e QueerWolf con Mario.
Qui il livello di segretezza è alle stelle (anche tra di noi, per sfruttarci al meglio reciprocamente come betatester), ma siamo molto curiosɜ di vedere cosa salterà fuori. Già la collaborazione a quattro è stata una gran bella esperienza, anche nei momenti di maggior crunch autoindotto, per cui siamo sicurɜ che uscirà roba davvero bella.
Come owof invece c’è un altro progetto, nome in codice Macarons.
Doveva essere una cosa piccola per rodare il rapporto creativo con la super pixel artist Yonah (qui il suo Tumblr).
Ma dato che non siamo capaci di fare le cose tanto per fare, la cosa piccola sta diventando un progetto grande. Progetto a cui si è aggiunto per la gestione audio e musiche il caro wRRng (qui il suo Soundcloud).
Abbiamo anche iniziato a studiare un bel po’ di robine nuove, e nel farlo ci siamo resɜ conto di una cosa: belli i libri, belli i videocorsi, ma ancora più belli i blog dellɜ creator. Capire i ragionamenti fatti dietro a giochi che hai amato è un gran modo per imparare meglio cosa guardare e come. E anche per questo vorremmo essere più presenti, raccontarvi meglio pasticci e soddisfazioni, mostrandovi man mano le cose che stiamo creando.
Crediamo sia una cosa bella, speriamo sia utile, anche se ci rende un po’ vulnerabili.
Un progetto in corso di qualsiasi tipo è un insieme di schifezze ed errori. Letteralmente il processo iterativo per costruire un videogioco parte dal presupposto che non si possono imbroccare tutte le scelte in un colpo solo. Poi c’è il beta testing, le illuminazioni alle quattro di notte e insomma: ciò da cui parti e ciò a cui arrivi sono due cose non sempre conciliabili, che è anche una delle cose belle del creare.
Ma come abbiamo visto di recente per progetti di ben altra portata (GTA6) o per i commenti idioti fatti all’ottimo lavoro di Fortuna Imperatore, ci sono persone convinte che un videogioco sia una cosa che tiri fuori in due minuti, che Unity faccia tutto, che l’unica cosa che fanno lɜ creator sia lamentarsi del crunch e toglierti il diritto di vedere le tette nei giochi.
Siamo anche sicurɜ che persone di questo tipo non gireranno con molto piacere dalle parti di owof.
Per cui amichɜ care: paws up (e artiglietti fuori contro i fasci).
owof
PS: visto che prima si parlava di IVIPRO, se tutto andrà bene da dicembre QueerWolf tornerà sui banchi per seguire questo master che promette strabene. Ci sono un sacco di bei nomi sia tra la docenza, che per gli stage. Molta gioia.
PPS: a owof games non pensiamo solo ai videogiochi, ma ai giochi a 360 gradi. Tra i vari progetti in pentola su cui stiamo lavorando in silenzio c’è anche la prima versione ufficiale di The Long Way Home, un gioco di ruolo per due persone che parla di coming out in una piccola città, e di una nuova vita in un posto diverso. LazyFox ci ha mezzo un pezzetto della sua vita dentro, e se volete provare questa prima versione e darci qualche feedback, ne saremo tanto tanto felici!